
COLLANA REGOLE E FORMULE

Per tutti gli altri alunni
(compresi gli alunni con difficoltà di apprendimento e/o stranieri)
Il Quadernino contiene le principali regole della matematica, valide dalla I alla V classe della scuola primaria, divise in quattro sezioni, ognuna con sfondo di colore diverso per distinguerle e
disposte a rubrica per accedervi facilmente:
- (arancione) ARITMETICA
- (verde) GEOMETRIA (piana e solida)
- (azzurro) PROBLEMI (parole-chiave e come risolverli)
- (giallo) SCHEDE ALLEGATE, ( griglie predisposte) da poter liberamente ingrandire e fotocopiare per l’allenamento e il rinforzo.
È uno strumento che permette loro di:
- apprendere le regole fondamentali della matematica (aritmetica e geometria);
- essere facilitati nello studio, nell’esecuzione dei compiti e nella memorizzazione delle stesse regole;
- imparare a cercare le regole della matematica in modo autonomo.
Per gli insegnanti
E’ un semplice, completo ed efficace aiuto per:
- offrire uno strumento compensativo adeguato agli alunni dislessici, nel rispetto delle Circolari del MIUR;
- insegnare facilmente la matematica (aritmetica e geometria) anche ad alunni in difficoltà o stranieri;
- avere più tempo per l’esercitazione scritta od orale, non essendoci più bisogno di riscrivere, anno dopo anno, le regole sui quaderni (il Quadernino diventerà il punto di riferimento n°1)
- favorire e facilitare lo studio e la memorizzazione delle regole della matematica;
- abituare i bambini alla ricerca autonoma della regola per l’autocorrezione;
- offrire strategie alternative alle difficoltà di memorizzazione per eseguire i compiti richiesti;
- offrire alle famiglie uno strumento completo e semplice per aiutare i propri figli anche a casa.
Nell’indice le parole-chiave di alcune regole sono in grassetto per permettere di individuarle prima (senza dover rileggere tutte le righe ogni volta) e di trovare più facilmente la pagina
dell’argomento che interessa.
Il formato ad anelli è stato scelto per permettere agli insegnanti e ai bambini di aggiungere schede, ulteriori note e quant’altro possa rendere il Quadernino ancora più completo e
personalizzato, ma anche (eventualmente) di togliere le parti che via via non servono più.
Sulla base delle segnalazioni fatte dalla scuola si calcola che oggi, in Italia, il 20% circa degli studenti incontri difficoltà, spesso anche significative, nell'apprendimento del sistema dei numeri.
Eppure, secondo i dati dell'International Academy for Research in Learning Disabilities (IARLD)[1], solo il 2,5% della popolazione scolastica dovrebbe presentare difficoltà nella cognizione matematica in comorbilità con altri disturbi, e solo per percentuali esigue (0,5-1%) si potrebbe parlare didiscalculia evolutiva. Il 90% delle segnalazioni sarebbe dunque costituito da casi di difficoltà di apprendimento, e non di disturbo specifico del calcolo.
La discalculia evolutiva è infatti un disturbo specifico dell'apprendimento (DSA):
- si può definire come un disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche
- si manifesta in bambini a sviluppo tipico, di intelligenza normale e che non hanno subito danni neurologici
- può presentarsi associata a dislessia e ad altri disturbi dell'apprendimento, ma non ne è l'effetto
Sebbene difficoltà e disturbo possano avere degli elementi in comune e abbisognare, talvolta, di aiuti simili, costituiscono categorie nosografiche del tutto differenti.
Per capire come mai così tanti bambini facciano fatica nell'apprendimento del calcolo, bisogna tenere conto almeno di tre diverse cause:
- il nostro sistema educativo comincia a porre attenzione sistematica allo sviluppo della cognizione numerica verso i 6 anni, mentre i meccanismi cognitivi di base sono innati ed hanno bisogno di attenzione educativa al loro sviluppo fin dal primo anno di vita;
- oltre a porre attenzione tardi, il sistema educativo ancora conosce poco dei meccanismi di cognizione numerica, e soprattutto non conosce le modalità necessarie a potenziarne l'"intelligere", scambiandolo per il mero addestramento alla prestazione scritta. L'intelligenza numerica è analogica, strategica, composizionale, evolve soprattutto nel calcolo a mente, ed ha poco a che fare con gli algoritmi procedurali messi in memoria necessari al calcolo scritto;
- la discalculia evolutiva esiste ma, essendo un disturbo neuropsicologico basale, rientra nelle psicopatologie a genesi organica, con una frequenza di comparsa fortunatamente rara, che non ha nulla a che fare con quel 20% di bambini che ad 8 anni già è segnalato dalla scuola per significative difficoltà in ambito matematico
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